Anna Cantagallo: I rischi legati all’insonnia includono malattie cardiovascolari

Il corpo umano ha bisogno di un determinato numero di ore al giorno per riposare, recuperarsi e realizzare diverse funzioni metaboliche e rigenerative e per questo il sonno è un elemento essenziale per la salute ed il benessere.

Infatti, come sostiene Anna Cantagallo: “Durante il naturale e ciclico processo che va dal sonno alla veglia si verificano delle modificazioni nella secrezione degli ormoni, nelle funzioni termoregolatrici, in quelle cardio-vascolari e respiratorie”. Il sonno viene, dunque, considerato parte fondamentale dei processi vitali, basti pensare che passiamo circa 1/3 della nostra vista a dormire.

Non sorprende, quindi, che chi ha un brutto rapporto con il proprio letto possa andare incontro a dei seri rischi per la propria salute. L’insonnia, ad esempio, viene considerata una patologia molto frequente e diffusa nella società moderna la quale può colpire giovani, adulti ed anziani.

La dott.ssa Anna Cantagallo afferma “L’insonnia consiste nel sovvertimento dei normali ritmi del sonno o nella più semplice incapacità di addormentarsi, cosa che tutti, giovani e meno giovani, almeno una volta nella vita hanno provato.”

La letteratura sull’argomento porta argomentazioni a favore del fatto che possa essere causata da stress, soprattutto di tipo psicosociale (di cui un esempio possono essere i rapporti conflittuali nell’ambiente lavorativo), abuso di sostanze eccitanti, depressione, dolore fisico, disturbi ambientali e allergie, la roncopatia abituale associata ad apnee notturne, il jet lag, e molte altre.

Tra le problematiche di cui l’insonnia è colpevole, la più grave e rischiosa comprende un aumento del rischio di infarti e ictus. Sono stati finanziati molti studi al fine di comprendere quanto questa patologia gravi sulla salute cardio e cerebrovascolare. Tuttavia i risultati ottenuti sino ad ora si sono dimostrati contraddittori, probabilmente causati dal fatto che la definizione di insonnia si presentava come differente fra i singoli studi. Per questo, il ricercatore Qiao He della China Medical University di Shenyang in Cina, ha deciso di compiere una meta analisi trasversale (“The association between insomnia symptoms and risk of cardio-cerebral vascular events: A meta-analysis of prospective cohort studies”, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28359160) con lo scopo di mettere a confronto le varie ricerche fatte in materia.

L’obbiettivo era quindi quello di comprendere l’esistenza effettiva delle associazioni tra eventi vascolari ed i sintomi dell’insonnia che sono stati definiti. Fra questi annoveriamo la difficoltà ad addormentarsi, l’incapacità a mantenere il sonno, lo svegliarsi al mattino presto e il non avere un sonno ristoratore e rigenerante.

Per quanto riguarda invece gli eventi cardio-cerebrovascolari presi in considerazione, sono stati analizzati nello studio dati sull’incidenza di coronaropatia, insufficienza cardiaca, infarto miocardico acuto e ictus.

In questo studio prospettico, pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology, sono stati ripresi ed analizzati 15 studi con un totale 160.867 soggetti analizzati che sono stati seguiti per un intervallo di tempo che variava dai 2 ai 30 anni, nel corso dei quali sono stati registrati un totale di 11.702 eventi cardio o cerebro-vascolari avversi.

I risultati parlano chiaro: coloro dimostrato un tasso più alto di problemi cardio o cerebrovascolari, soffrivano di difficoltà ad addormentarsi, fatica a mantenere il sonno e che non percepivano un sonno ristoratore con delle incidenze rispettivamente del 27%, 11% e 18%. Mentre non è invece stata trovata alcuna correlazione con lo svegliarsi al mattino presto.

Ancora una volta viene, pertanto, evidenziata l’importanza di un sonno costante e ristoratore. Gli studi sopracitati, dunque, sostengono la tesi a supporto della correlazione fra eventi vascolari avversi e l’insonnia, o, andando più nei dettagli, la difficoltà ad addormentarsi e l’incapacità a mantenere il sonno in modo costante e duraturo.

Il sonno, come evince Anna Cantagallo “[…] è da considerarsi parte fondamentale dei processi vitali ed elemento “protettivo” al fine di evitare l’insorgenza di patologie vascolari e di stress psicosociale.”