Crisi idrica per l’agricoltura durante il 2022: esistono soluzioni?

In questo ultimo anno l’agricoltura è uno dei settori più colpiti dalle difficoltà che stanno emergendo all’interno del nostro Paese.

L’estate 2022 da poco terminata è stata caratterizzata da una forte emergenza idrica, causata dalle temperature eccessive e dalla crescente siccità. A questo si sono sommati gli aumenti dei costi delle materie prime, dell’energia e la crescente inflazione.

La crisi idrica è stata affrontata utilizzando le scorte di acqua destinate ad altre finalità per l’irrigazione dei campi, causando un forte aumento dei costi (che si sono riversati poi sui consumatori finali) e non pochi disagi alle famiglie. In alcune zone del Mezzogiorno, infatti, c’è stato anche un razionamento d’acqua per uso domestico in quanto le scorte non sarebbero bastate per soddisfare le esigenze agricole e dei cittadini allo stesso tempo.

Un’altra crisi di questo genere, soprattutto se sommata ai problemi di altra natura citati in precedenza, non sarebbe più sostenibile durante il 2023. Per fortuna, almeno per il problema idrico, esistono delle soluzioni alternative che potrebbero mettere al riparo le imprese agricole da un’estate simile a quella appena trascorsa.

 

Depurare le acque reflue per uso irriguo: è la soluzione corretta?

Durante il 2020 l’Unione Europea, grazie al Regolamento 2020/741, ha stabilito la possibilità di utilizzare le acque reflue, se trattate a dovere, per l’irrigazione dei campi.

Il Regolamento è stato emanato per contrastare la crescente siccità e riduzione delle scorte idriche, problema che viene vissuto non solo in Italia, ma anche negli altri paesi europei.

Questo regolamento ha sancito così dei limiti di qualità minima per cui le acque reflue, dopo la depurazione, potranno essere usate per irrigare i campi e oggi alcune aziende, in collaborazione con gli enti regionali, si stanno attivando per l’applicazione di quanto prescritto in vista dell’estate 2023. All’interno di questo articolo potrete trovare un esempio di quanto sta mettendo in campo la Provincia di Brescia insieme ai consorzi agricoli locali.

 

Acque reflue: cosa sono e come si depurano

Le acque reflue sono le acque provenienti dai sanitari delle nostre abitazioni. Si suddividono in acque reflue domestiche, urbane e industriali.

Esistono dei sistemi di trattamento che permettono di depurare queste acque dalle tossicità, in quanto non possono essere utilizzate direttamente, e convogliarle in appositi serbatoi da destinare all’agricoltura.

Il sistema per il trattamento delle acque viene chiamato impianto di depurazione delle acque reflue. All’interno della pagina citata potrete scoprire i principali modelli prodotti da Dora Baltea, azienda leader in Italia nella progettazione di impianti di depurazione per acque reflue, con la possibilità di consultare la scheda tecnica per ogni tipologia di dispositivo e capirne in modo approfondito il funzionamento tecnico.

Questi depuratori permettono così di creare un principio di economia circolare, dove l’acqua non viene più dispersa, ma trattata per renderla di nuovo disponibile per l’agricoltura, senza dover così sfruttare le risorse idriche stanziate per altri fini per combattere la siccità in ambito agrario durante l’estate.

Il sistema permette così di dare un grande sostegno sia ad uno dei settori produttivi più importanti per il nostro Paese, che al nostro pianeta, riducendo lo sfruttamento e la dispersione di risorse